Quinta riflessione sulla Verità

Il tema della Verità e della tecnica in Platone

Introduzione

La filosofia di Platone rappresenta una pietra miliare nella storia del pensiero occidentale, affrontando tematiche fondamentali come la verità, la conoscenza, la realtà e il bene. Uno degli aspetti più affascinanti e complessi del suo pensiero riguarda il rapporto tra verità e tecnica (τέχνη). Mentre la verità è per Platone un ideale trascendente da raggiungere attraverso la filosofia, la tecnica rappresenta l’insieme delle competenze pratiche e metodologiche che permettono di agire nel mondo sensibile. Questa riflessione esplora come Platone concepisce la relazione tra questi due concetti, analizzando le tensioni, le critiche e le possibilità di integrazione tra la ricerca della verità e l’uso della tecnica.

1. La Concezione della Verità in Platone

1.1 Le Forme o Idee

Al centro della filosofia platonica vi è la Teoria delle Forme o Idee. Secondo Platone, esiste un mondo intelligibile, eterno e immutabile, composto dalle Forme, che rappresentano le essenze perfette di tutte le cose. Il mondo sensibile, al contrario, è una copia imperfetta e mutevole di questo regno ideale. La verità risiede nella conoscenza delle Forme, raggiungibile solo attraverso l’uso della ragione e della filosofia.

1.2 Episteme e Doxa

Platone distingue tra episteme (conoscenza vera e giustificata) e doxa (opinione o credenza comune). Mentre la doxa si basa sulle percezioni sensoriali e può essere ingannevole, l’episteme deriva dalla comprensione delle Forme ed è quindi infallibile. La ricerca della verità implica il superamento delle opinioni per raggiungere una conoscenza certa e universale.

2. La nozione di tecnica (Τέχνη)

2.1 Definizione di tecnica

Nel contesto platonico, la tecnica si riferisce all’insieme delle abilità, delle arti e delle metodologie pratiche che consentono di produrre risultati specifici nel mondo sensibile. Include discipline come la medicina, la navigazione, l’agricoltura, la scultura e anche l’arte della retorica.

2.2 La tecnica e il mondo sensibile

La tecnica opera nel mondo sensibile e si basa su conoscenze empiriche e sull’esperienza. È orientata verso l’efficacia pratica e la produzione di oggetti o risultati tangibili. Tuttavia, poiché il mondo sensibile è imperfetto e mutevole, anche le conoscenze tecniche sono soggette a limitazioni e incertezze.

3. La dialettica tra Verità e tecnica

3.1 Critica alle tecniche prive di fondamento filosofico

Platone critica severamente le tecniche che operano senza una vera conoscenza filosofica. Nel dialogo “Gorgia”, ad esempio, attacca la retorica quando è utilizzata come strumento manipolativo per persuadere senza un reale sapere. La retorica, in questo caso, è vista come una tecnica ingannevole che può distorcere la verità e allontanare l’anima dalla conoscenza autentica.

3.2 La tecnica filosofica: il metodo dialettico

Nonostante le critiche, Platone riconosce l’importanza di una tecnica superiore, ossia la filosofia stessa. Il metodo dialettico è la tecnica filosofica per eccellenza che, attraverso il dialogo critico e la confutazione, conduce l’anima verso la conoscenza delle Forme. Questa tecnica non è orientata alla produzione di oggetti materiali, ma alla purificazione dell’anima e alla contemplazione della verità.

3.3 La giusta guida della tecnica

Nel concetto del filosofo-re presentato ne “La Repubblica”, Platone sostiene che solo chi ha raggiunto la conoscenza del Bene in sé è in grado di governare saggiamente. Qui, la tecnica del governare deve essere fondata sulla verità filosofica. Senza questa base, le tecniche politiche rischiano di diventare strumenti di oppressione o di inganno.

4. La tecnica come via verso la Verità

4.1 L’Arte e il Bello

In dialoghi come il “Fedro” e il “Simposio”, Platone esplora il ruolo dell’arte e dell’estetica. L’arte, quando ispirata dalla conoscenza del Bello in sé (una delle Forme supreme), può elevare l’anima e avvicinarla alla verità. In questo contesto, la tecnica artistica diventa un mezzo per partecipare al mondo delle Idee.

4.2 La medicina dell’anima

Platone utilizza spesso la metafora della medicina per descrivere la filosofia. Come il medico cura il corpo attraverso una conoscenza tecnica della salute, così il filosofo cura l’anima attraverso la conoscenza della verità. Questa analogia mostra come una tecnica possa essere elevata se guidata dalla comprensione delle Forme.

5. Limiti e pericoli della tecnica

5.1 Tecniche ingannatrici

Nel dialogo “Sofista”, Platone distingue tra le arti produttive genuine e le tecniche di illusione, come la sofistica, che producono solo apparenze senza sostanza. Queste tecniche distolgono l’anima dalla ricerca della verità e alimentano false credenze.

5.2 Tecnica senza etica

Una tecnica priva di fondamento etico e filosofico può essere utilizzata per scopi negativi. Platone teme che, senza la guida della verità, le tecniche possano diventare strumenti di manipolazione, inganno o addirittura tirannia.

6. L’unione tra Verità e tecnica

6.1 La Filosofia come sintesi

Per Platone, la filosofia rappresenta la sintesi perfetta tra verità e tecnica. Essa utilizza il metodo dialettico come tecnica per raggiungere la conoscenza delle Forme e, allo stesso tempo, orienta questa conoscenza verso il Bene.

6.2 L’educazione come tecnica superiore

Ne “La Repubblica”, l’educazione è vista come una tecnica fondamentale per formare i futuri filosofi-governanti. Attraverso un percorso educativo rigoroso, l’anima è guidata dalla percezione delle ombre nella caverna alla contemplazione della luce del sole, simbolo della verità.

7. Implicazioni etiche e politiche

7.1 La giustizia nella Polis

Una tecnica guidata dalla verità e dalla filosofia contribuisce alla realizzazione della giustizia nella polis. Il governante-filosofo utilizza le tecniche politiche non per il proprio interesse, ma per il bene comune, assicurando armonia e ordine nella società.

7.2 La responsabilità individuale

Platone sottolinea l’importanza della responsabilità individuale nell’uso della tecnica. Ogni individuo deve aspirare alla conoscenza del Bene e utilizzare le proprie abilità in modo etico, contribuendo al miglioramento sia personale che collettivo.

Conclusione

Il rapporto tra verità e tecnica in Platone è complesso e multiforme. Mentre critica le tecniche che operano senza una vera conoscenza filosofica, Platone riconosce che, quando guidata dalla ricerca del Bene e delle Forme, la tecnica può essere un mezzo potente per raggiungere la verità. La filosofia emerge come la disciplina che armonizza queste dimensioni, utilizzando la tecnica (metodo dialettico) per trascendere il mondo sensibile e accedere al mondo intelligibile.

In un’epoca in cui le tecniche e le tecnologie avanzano rapidamente, il messaggio di Platone rimane di grande attualità. Senza una ricerca sincera della verità e senza una guida etica, le nostre abilità rischiano di diventare vuote o persino dannose. Platone ci invita a riflettere profondamente su come utilizziamo le nostre competenze e su quale sia il fine ultimo della nostra ricerca di conoscenza.

Bibliografia

  • Platone, La Repubblica, trad. it. di G. Reale, Milano: Rusconi, 1993.
  • Platone, Gorgia, trad. it. di G. Giannantoni, Roma-Bari: Laterza, 1989.
  • Platone, Fedro, trad. it. di G. Reale, Milano: Rusconi, 1992.
  • Platone, Simposio, trad. it. di G. Reale, Milano: Rusconi, 1992.
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  • Reale G., Platone. Alla ricerca della sapienza segreta, Milano: Vita e Pensiero, 1997.
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  • Cornford F. M., Principium Sapientiae: The Origins of Greek Philosophical Thought, Cambridge: Cambridge University Press, 1952.
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  • Kirk G. S., Raven J. E., Schofield M., I presocratici, Milano: Bompiani, 2010.

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