Religione (Appendice 4)

QUESTIONE PRIMA Il vescovo di Gloucester, Warburton, autore di una delle opere più erudite che siano state scritte, si esprime così a pagina 8 del tomo I: "Una religione, una società che non sia fondata sulla credenza in un'altra vita, deve essere sostenuta da una provvidenza straordinaria. Il giudaismo non si fonda sulla credenza in... Continua a leggere →

Er l’armeno (Appendice 3)

Né certo io ti farò il racconto di Alcinoo - dissi - ma di un valoroso uomo, Er, figlio di Armenio, di Panfilia stirpe: egli, un tempo, era morto in battaglia, e dieci giorni dopo, come si raccoglievano i cadaveri già putrefatti, fu tolto su intatto, e, portato a casa, mentre si stava per fargli... Continua a leggere →

Conosci te stesso (Appendice 2)

Socrate - Ma allora, caro Alcibiade, anche l'anima, se vuole conoscere se stessa, deve guardare nell'anima e soprattutto in quella parte in cui sorge la virtù dell'anima, la sapienza, e in altro cui questa assomigli? Alcibiade - Mi sembra di si, Socrate. Socrate - Possiamo perciò dire che vi sia una parte dell'anima più divina... Continua a leggere →

La nascita della ragione (Appendice 1)

Apollo è il dio della sapienza, in modo esplicito e pacifico. Difatti il conoscere tutto, la tracotanza del conoscere, spetta soltanto alla divinazione, nella sfera arcaica, e quest'arte è concessa da Apollo. Ce lo dice Omero a proposito di Calcante, "che conosceva ciò che è e ciò che sarà e ciò che è stato prima".... Continua a leggere →

Il silenzio

Dovrei essere in pace. Ho capito. Non dicevano alcuni di coloro che la salvezza giunge quando si è realizzata la pienezza della conoscenza? Ho capito. Dovrei essere in pace. Chi diceva che la pace sorge dalla contemplazione dell'ordine, dell'ordine compreso, goduto, realizzato senza residui, gioia, trionfo, cessazione dello sforzo? Tutto è chiaro, limpido, e l'occhio... Continua a leggere →

L’eterno ritorno

Racconterò ora la storia di Zarathustra. La concezione fondamentale dell'opera, il pensiero dell'eterno ritorno, la più sublime formula di affermazione che in generale possa essere stata raggiunta, risale all'agosto dell'anno 1881: è stata abbozzata su un foglio che porta la scritta "6000 piedi al di là dell'uomo e del tempo". Quel giorno andavo attraverso i... Continua a leggere →

La struttura originaria

Al di fuori del nichilismo dell'occidente, il senso essenziale del pensiero è l'apparire del tutto. E l'apparire è eterno, come ogni ente. Ed è l'apparire della propria eternità. L'apparire eterno non è qualcosa che vada cercato lontano: è anzi il più vicino: anzi è la dimensione rispetto alla quale le cose possono essere dette lontane... Continua a leggere →

Essere e tempo

E' quindi venuto il momento di far vedere una buona volta come nel fenomeno della morte si rivelino l'esistenza, l'effettività e la deiezione dell'Esserci. Abbiamo respinta come inadeguata l'interpretazione del "non-ancora", e quindi dell'estremo "non-ancora" proprio dell'Esserci, nel senso di mancanza. E ciò perché tale interpretazione implica l'assunzione dell'Esserci come semplice-presenza. Essere alla fine significa... Continua a leggere →

Sull’essenza della verità

L'indicazione che rinvia alla connessione essenziale tra la verità come conformità e la libertà è in grado di scuotere questi presupposti ben radicati, se però noi siamo disposti ad un capovolgimento del modo di pensare. La riflessione sulla connessione essenziale tra verità e libertà ci porta a perseguire il problema dell'essenza dell'uomo, da un punto... Continua a leggere →

L’essere e la verità

La domanda fondamentale, da cui abbiamo preso le mosse, è la seguente: che cos'è l'essere? La domanda relativa a questa domanda è: come posso e come devo pensare l'essere? Tutto ciò che diviene oggetto per me esce dal mondo oscuro in cui vivo e, progressivamente, me lo chiarifica col suo presentarsi. L'oggetto è un essere... Continua a leggere →

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